Pochi potenti stanno trascinando l’intera umanità nel vortice della guerra e questo solo per idee anacronistiche di supremazia e influenze geo-politiche e per interessi di parte.
La condanna per l’attuale situazione mondiale è arrivata da Papa Francesco nel suo discorso di chiusura del “Bahrain Forum for Dialogue East and West for Human Coexistence” nella Al-Fida’ Square, in Bahrein.
“Dopo due tremende guerre mondiali, dopo una guerra fredda che per decenni ha tenuto il mondo con il fiato sospeso, tra tanti disastrosi conflitti in ogni parte del globo, tra toni di accusa, minacce e condanne – ha detto il Pontefice – ci troviamo ancora in bilico sull’orlo di un fragile equilibrio e non vogliamo sprofondare”.
Francesco ha parlato di un vero e proprio “paradosso” che sta colpendo l’umanità.
“Mentre la maggior parte della popolazione mondiale si trova unita dalle stesse difficoltà, afflitta da gravi crisi alimentari, ecologiche e pandemiche, nonché da un’ingiustizia planetaria sempre più scandalosa, – ha affermato – pochi potenti si concentrano in una lotta risoluta per interessi di parte, riesumando linguaggi obsoleti, ridisegnando zone d’influenza e blocchi contrapposti”.
Uno scenario definito “drammaticamente infantile” dove “nel giardino dell’umanità, anziché curare l’insieme, si gioca con il fuoco, con missili e bombe, con armi che provocano pianto e morte, ricoprendo la casa comune di cenere e odio”.
Queste, ha detto il Papa nel consesso dei rappresentanti religiosi islamici, “sono le amare conseguenze, se si continuano ad accentuare le opposizioni senza riscoprire la comprensione, se si persiste nell’imposizione risoluta dei propri modelli e delle proprie visioni dispotiche, imperialiste, nazionaliste e populiste;
se non ci si interessa alla cultura dell’altro, se non si presta ascolto al grido della gente comune e alla voce dei poveri, se non si smette di distinguere in modo manicheo chi è buono e chi cattivo, se non ci si sforza di capirsi e di collaborare per il bene di tutti.
Queste scelte stanno davanti a noi. – ha concluso Francesco – Perché in un mondo globalizzato si va avanti solo remando insieme, mentre, navigando da soli, si va alla deriva”.