
Il 14 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Sonno e tra le varie valutazioni espresse da più parti, spicca l’allarme lanciato dalla Società italiana malattie respiratorie infantili con la Società italiana di pediatria.
I ragazzi dormono poco e male, con disturbi del sonno sempre più diffusi! Eppure, soprattutto per chi studia, il sonno è importantissimo! Non è certo un lusso, ma una necessità.
Come riportano gli ultimi studi, solo il 15% degli adolescenti dorme le 8 – 10 ore raccomandate, mettendo in qualche modo a rischio il corretto sviluppo cerebrale, la memoria, la regolazione emotiva ed il rafforzamento del sistema immunitario.
Questo ha degli effetti diretti sullo studio: si è meno concentrati e memorizzare diventa molto difficile, senza contare che durante il sonno, il cervello elabora e consolida le informazioni apprese durante il giorno, rendendole più facili da ripescare al bisogno.
Quindi, dormendo poco viene compromessa la concentrazione in classe, con conseguente aumento degli errori e dell’irritabilità.
Dall’altra parte, comunque, dormire troppo potrebbe lasciare, addirittura con una sensazione di stordimento.
Altrettanto vero che la tipologia del sonno cambia da persona a persona. Non tutti abbiamo lo stesso ritmo e la scienza individua tre principali cronotipi:
Mattinieri (40% della popolazione): ci si addormenta presto e ci si sveglia quasi all’alba. Se sei così, approfitta della mattina per studiare le materie più difficili.
Serotini (30%): Si va a dormire tardi e si recupera al mattino. Se sei serotino, potresti essere più produttivo studiando di sera.
Intermedi (30%): si ha una flessibilità maggiore e ci si può adattare a diverse abitudini di sonno.
Individuando il proprio cronotipo diventa più facile organizzare gli impegni giornalieri.
Sempre a proposito di sonno, che dire dei miti da sfatare!
“Dormire in più sessioni brevi durante la giornata aiuta” – no, il sonno polifasico oltre a non essere sostenibile, potrebbe compromettere energia e concentrazione
“Recupero il sonno nel weekend così posso dormire poco in settimana” – no, il corpo ha bisogno di un ritmo costante e non di un recupero per poi essere in debito il resto dei giorni.
“Usare il telefono prima di dormire non incide sul sonno” – no, la luce blu non fa produrre al corpo la melatonina, ormone del sonno che viene rilasciato al buio. Questo rende più complicato addormentarsi.
In ogni caso, valga sempre la parola d’ordine: dormire aiuta a vivere meglio!