17 giugno: Giornata Mondiale Siccità. Agricoltura in prima linea contro desertificazione

Mantenere la produttività dei terreni, contrastare la perdita di suolo, tutelare la biodiversità e confrontarsi con le sempre più evidenti ricadute del climate change sono attività che fanno parte dell’operato quotidiano dei produttori agricoli italiani, che con il loro lavoro svolgono insostituibili azioni di tutela ambientale, prevenzione del dissesto idrogeologico e contrasto alla desertificazione, senza contare il fondamentale presidio delle aree rurali, sempre più esposte al rischio spopolamento”.

Lo sottolinea il presidente Copagri Tommaso Battista in occasione del Desertification and Drought Day, la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità che si celebra il 17 giugno e che quest’anno è dedicata alla tutela della terra, come si evince dallo slogan “United for Land. Our Legacy. Our Future”.

Nonostante il grande impegno dei produttori agricoli e i numerosi passi avanti in termini di risparmio idrico – prosegue – fatti anche e soprattutto grazie ai grandi risultati della ricerca e dell’innovazione e al sempre più frequente ricorso all’agricoltura di precisione, che incide sensibilmente sull’impronta idrica, la strada da fare è ancora molta e passa necessariamente dall’efficientamento della rete infrastrutturale idrica colabrodo del Paese, dalla creazione di nuovi bacini, dall’attivazione di depuratori per l’utilizzo delle acque reflue e dal concreto avvio di un serio ragionamento sulla dissalazione delle acquemarine”.

L’obiettivo è andare a invertire un preoccupante trend in base al quale, secondo recenti studi della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD) – evidenzia il presidente – nel nostro pianeta scompaiono circa 100 milioni di ettari di terra fertile ogni anno, in una drammatica situazione nelle quale si rischia di compromettere l’ecosistema forestale mondiale e in cui oltre 1,5 miliardi di persone traggono il loro sostentamento da terreni a rischio desertificazione”.

Contrastare e contenere questo trend non può che essere una priorità rimarca – che passa necessariamente dagli investimenti per migliorare la gestione della forestazione e delle aree boschive, vero e proprio scudo naturale al degrado dei suoli, all’avanzata della desertificazione e alla tutela della biodiversità; una risposta a tale problematica può arrivare, inoltre, dall’agricoltura e dalle attività connesse, partendo dal fondamentale e atteso riconoscimento del ruolo dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio, arrivato pochi mesi fa, e rimettendo in agenda il tema del contenimento del consumo del suolo, partendo dalle numerose proposte legislative presentate negli ultimi anni”.

Solo raggiungendo la neutralità in termini di degrado del suolo, ovvero lavorando per far sì che le perdite di terreno fertile siano controbilanciate da miglioramenti in altre aree degradate, si può pensare di mettere un freno alla continua perdita di terreni fertili e di aree verdi, così da tutelare la terra”.