Dal 3 luglio i tappi diventano “solidali”. Non si staccano più dalla bottiglia.

Dal 3 luglio scatta l’obbligo europeo dei “tappi solidali. Progettati per rimanere ben saldi alla bottiglia per un lembo, non saranno più dispersi nell’ambiente. La misura rientra tra quelle finalizzate a combattere l’inquinamento da plastica.

Il divieto è previsto dalla direttiva 2019/904 del Parlamento e del Consiglio europeo del 5 giugno 2019, conosciuta come Direttiva SUP, o direttiva sulla plastica monouso poiché vieta la vendita di prodotti in plastica usa e getta: dai piatti alle posate, dalle cannucce ai cotton fioc.

La decisione del Parlamento e del Consiglio europeo è in linea con l’Agenda Onu 2030 per l’economia circolare, che prevede il divieto di vendita di alcuni articoli monouso in plastica. L’obiettivo è che i tappi attaccati alle bottiglie riducano la tentazione dei consumatori di gettarli via. Infatti, farlo comporterebbe dover buttare l’intera bottiglia. La direttiva prevede che ogni Stato membro stabilisca i propri requisiti di progettazione. L’importante è che i tappi, che costituiscono una parte significativa dei rifiuti plastici che inquinano mare e spiagge, non si stacchino. 

L’obbligo riguarda tutti gli Stati dell’Ue e tutte le regioni italiane. Nel nostro Paese, a essere particolarmente coinvolte sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, dove è concentrato il 70% della produzione nazionale di plastica. In queste regioni si trovano oltre 10mila aziende che hanno dovuto adattarsi alle disposizioni Ue.

Mentre la stretta entra in vigore in tutta Europa, Roma resta “osservata speciale” sull’attuazione della direttiva. A fine maggio la Commissione europea aveva avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per non aver recepito “pienamente e correttamente” la direttiva e per avere violato gli obblighi previsti dalle norme sulla trasparenza del mercato unico. Bruxelles attende risposte entro fine luglio. In caso contrario, l’iter legale andrà avanti.

Nella direttiva, la Commissione europea ammette che “i tappi e i coperchi di plastica sono tra gli articoli monouso che si trovano più frequentemente sulle spiagge dell’Ue“. Sono, infatti, tra i primi cinque oggetti trovati durante le operazioni di pulizia e monitoraggio dei rifiuti. Difficile stimare l’entità del danno che i tappi apportano all’ambiente, sia terrestre che marino, ma in più di trent’anni sono stati rinvenuti oltre 20 milioni di tappi e coperchi di bottiglia durante le attività di pulizia delle spiagge in tutto il mondo. Tra le motivazioni del divieto ci sono la riduzione dei rifiuti dispersi e la facilitazione del riciclo. Gli Stati Ue dovrebbero riciclare fino al 90% di bottiglie di plastica monouso entro il 2029, con un obiettivo intermedio del 77% entro il 2025. 

Tra i motivi dell’obbligo dei tappi attaccati alle bottiglie c’è quello di facilitare il riciclo. Ma molti oppositori del provvedimento, fanno notare che la bottiglia di plastica non può essere riciclata insieme al tappo poiché sono realizzati con materiali differenti: la bottiglia è in Pet e il tappo in Hdpe. Il rischio è contaminare il materiale riciclato e renderlo inutilizzabile. Tuttavia, la direttiva europea per i tappi di plastica non indica che tappi e bottiglie debbano necessariamente essere riciclati insieme. Infatti, i due materiali vengono separati all’inizio del processo di riciclo, quando avviene una prima selezione ottica basata su tecnologie che man mano vengono migliorate.

Fonte – Tgcom24