Il 106/mo Giro d’Italia si è concluso a Roma nella cornice dei Fori Imperiali, al termine a coronamento dei 126 km in programma nella ventunesima tappa.
Partenza e arrivo a Roma, una prova divisa in due parti: la prima sul litorale di Ostia, la seconda lungo un circuito all’interno della Capitale con un anello finale percorso per sei volte.
Come da pronostico, gruppo compatto all’ultimo giro e grande movimento delle squadre dei velocisti: a 5 chilometri dal traguardo, il tentativo di Maestri e Gee, però sempre tenuti nel mirino dagli inseguitori e ripresi dopo due chilometri per la vittoria di Cavendish.
Primoz Roglic, dopo l’impresa sul Monte Lussari, ha illuminato i sampietrini con la sua maglia rosa ed è stato premiato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
A trionfare in volata sull’ultima tappa è stato Mark Cavendish, il britannico dell’Astana che nei giorni scorsi aveva annunciato il ritiro a 38 anni al termine di questa stagione.
È stato comunque un Cavendish da record che ha firmato la sua diciassettesima vittoria in carriera strappando a Gino Bartali il record della più grande distanza tra la prima e l’ultima vittoria.
Intercorrono, infatti, 15 anni e 15 giorni dal suo primo successo a Catanzaro, sei gironi in più di quanto riuscì a fare il leggendario Gino.