Nelle Regioni del Nord Italia si sono abbattuti in un solo giorno ben 38 tempeste di acqua, vento, pioggia e grandine che hanno colpito città e campagne, da ovest a est della Penisola.
Emerge dall’analisi Coldiretti su dati Eswd (European sever weather database) in riferimento agli eventi estremi che hanno segnato il settentrione mentre nel resto d’Italia è allerta per le ondate di calore.
Una anomalia climatica che ha creato molti danni all’agricoltura dove il maltempo ha colpito campi di grano, piante da frutta e ortaggi ma provocato anche frane e smottamenti nell’ultima settimana.
La grandine è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro.
Si tratta di un evento climatico avverso sempre più frequente ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che è aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis con danni che lo scorso anno hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate, secondo l’Asnacodi.
Gli eventi estremi sono alimentati dall’energia termica che si accumula in atmosfera in un 2023 che si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,43 gradi la media storica, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nel primo semestre del 2023.
Per il Nord Italia, dove si concentrano gli eventi estremi dell’ultima settimana, si è trattato del terzo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben +0,80 gradi superiore la media.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma.
La tendenza alla tropicalizzazione si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.
Una situazione che compromette le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno.