
“Carissimi fratelli e sorelle con profondo dolore devo annunciare la morte del nostro Santo padre Frabcesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
Con queste parole, intorno alle 10:20 del 21 aprile, Giorno di Pasquetta, il Cardinale Kevin Farrel ha annunciato dalla Cappella della Casa Santa Marta, la morte di Papa Francesco.
Una notizia che ha lasciato attonito il mondo intero, che soltanto ieri aveva visto il Papa affacciarsi alla loggia per l’Angelus e, prima, salutare la folla a bordo della papamobile e, nei giorni precedenti della Settimana Santa in varie “sorprese”.
Sbigottita e silente la stessa Piazza San Pietro, dove i pellegrini stavano attraversando la Porta Santa in occasione del Giubileo dedicato alla speranza.
Quella speranza di poterlo vedere ristabilito – pur nella fragilità dei suoi 88 anni e delle pregresse patologia da cui era affetto – dopo l’ultimo ricovero di oltre un mese al Policlino Gemelli, un tempo lungo che mai aveva fiaccato il suo desiderio di continuare a governare la chiesa.
Il Pontificato di Papa Francesco è durato 12 anni ed è stato decisamente rivoluzionario, primo Gesuita a salire al soglio di Pietro e primo a provenire dall’Argentina.
Rivoluzionario a partire dalla scelta del suo nome, Francesco – perché focalizzato sui poveri e gli ultimi – ai gesti alla portata della gente, alla capacità di comunicazione senza pari, alla coesistenza per gran parte della sua durata con il Papa emerito Benedetto XVI.
Era il Papa venuto dell’altra parte del mondo e in tutte le dichiarazioni che si stanno avvicendando, appunto dal mondo, il filo conduttore è che mancherà.