“Quando mi chiedono se ho un po’ di sana paura non riesco proprio a rispondere di sì, perché quando ci penso, a quel momento che scandirà l’inizio del tempo dopo di te, tutto quello che sento è.. che non vedo l’ora. 2023, arriviamo“.
E’ appassionato il post di Aurora Ramazzotti, in attesa, insieme al compagno Goffredo Cerza, del loro primo bebè. Per loro l’avvio del 2023 non potrebbe essere più felice.
E la figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker lo spiega, ritornando quasi bambina e ripensando mentalmente al percorso fatto per diventare donna.
“‘Pensa, tu neanche eri nata’ – esordisce – Sospiro. Queste parole le ho sentite migliaia di volte. Queste parole sono casa, ci ho costruito sotto un tetto e un comodo letto dove sdraiarmi mentre ascolto le storie di cui fanno da dolce o irruente preludio.
Queste parole – sottolinea – sono la nostalgia di mio padre, l’orgoglio di quel tizio di cui non ricordo nemmeno il nome, la magra consolazione di uno zio che vedo solo a Natale. Parole che segnano un tempo “prima” e “dopo” di me.
Comincia da qui la riflessione della neo-mamma sul senso della continuità della vita.
“Che parlano di una vita, prima e dopo di me – sottolinea – Parole a cui forse, anzi sicuramente, non ho mai dato il giusto peso.
Mi accorgo che l’orologio scorre inarrestabile verso lo scadere del mio tempo “prima” e che frettoloso si avvicina il momento “dopo” di te.
E che anche io avrò un giorno sulla bocca queste parole, spero non cariche di rimpianto, mentre ricorderò chi sono stata finora.
Fa pensare che con l’arrivo di una nuova vita – fra i passaggi più significativi – ci si doni nuova vita a nostra volta, e che veramente forse non ricorderò più cosa sarà stata la mia senza di te.
Già adesso ogni cosa assume l’ingrato compito di essere l’ultima: l’ultimo compleanno, gli ultimi sonni, l’ultimo capodanno, le ultime carezze, l’ultimo inverno, l’ultima uscita in compagnia”.
Aurora ha ben chiaro che il prossimo anno tutto sarà differente, ma sarà comunque “un dopo” carico di possibilità, perché fortemente voluto.
“E proprio così – conclude – ogni ultima volta consumandosi lascerà spazio a una prima volta, che come ogni prima volta già lo so.. sarà un bellissimo disastro.
Non sono mai stata in grado di visualizzare il futuro e al passato non sono tanto affezionata, forse è questo che mi rende incosciente ma libera“.