
La musica è anche una questione di moda, nel senso di look, di abiti, di storie da indossare.
Lo sa Jovanotti, che ha dedicato il suo ultimo intervento social (mentre il suo percorso live prosegue con enorme successo) alla “grande Maria Grazie Chiuri, mia amica da tanti bellissimi anni e direttore creativo di Dior”.
Con una serie di immagini che li ritraggono vicini e sorridenti, Jovanotti tributa alla stilista non solo apprezzamento professionale, ma anche testimonianza di sincera amicizia.
“È con lei che ci divertiamo a pensare i miei abiti di scena, con lei e il suo team strepitoso – scrive – e spesso le prime idee nascono proprio a Firenze, dove c’è uno dei suoi laboratori creativi, nella tradizione delle botteghe d’arte rinascimentali”.
Da lì un tuffo nell’amarcord, che è anche una dichiarazione di intenti e una filosofia professionale:
“Da quando ho messo piede per la prima volta in una console da DJ, avevo 15 anni, per me mettermi addosso qualcosa che rappresentasse quello che sentivo di comunicare è stata una parte del mio lavoro. Giravo per mercatini dell’usato e negozietti assurdi senza una lira per comprarmi un cappello mitico da abbinare a qualche camicia colorata come quando andavo a cercare dischi per i miei DJ set, Perfino in radio, dove non mi vedeva nessun, andavo a trasmettere con un “abito di scena” che non avrei mai chiamato così ma che istintivamente mi aiutava a costruire il racconto”.
Jovanotti ha emulato, è vero, ma sempre in modo personale, piuttosto si è ispirato, fino a quando non ha incontrato Maria Grazia Chiuri, che firma tutti i suoi look:
“sono cresciuto guardando come si vestivano le rockstar, i cardinali, le suore, le ballerine, i soldati, gli artisti, e non riesco a pensare la musica separata dai suoi abiti, i suoi colori, le invenzioni di stile che la accompagnano.
Le luci di uno show sono un vestito, la scenografia è un vestito, tutto fa parte del racconto e contribuisce all’energia. Anche un maglione sdrucito che sembra che sei salito sul palco direttamente dal letto è un abito di scena, tanto quanto un frac ricamato di strass”.
Questo perché, è la musica a vestire la moda:
“Si chiama Rock’n’roll ed è antico come il mondo. la MG Chiuri è un genio, per me una delle più grandi di sempre nel suo lavoro. Una vera artista che pensa sempre e solo alla sostanza e gode nell’azione.
Essere amici ci permette lunghe jam session di chiacchiere su quello che siamo e dove vorremmo andare e scambi di immagini innumerevoli nei nostri cellulari e così ogni volta ci inventiamo una storia… – conclude Jovanotti – con la collaborazione di tanti altri pazzi innamorati dell’inutile magia dello show, inutile e magica, appunto, di quella magia che fa accadere cose”.
… e pensare che c’è chi li chiama solo vestiti!