
Antonello Venditti, Edoardo Bennato, Loredana Bertè, Il Volo, Brunori Sas, Diodato, Fabrizio Moro, Francesca Michielin, Raf, Nek, Tiromancino, Sal Da Vinci, Serena Brancale.
Sono le prime anticipazioni di Fiorella Mannoia – intervistata in esclusiva da Il Messaggero – degli ospiti che saranno con lei sul palco di “Semplicemente Fiorella“, di cui Radio Subasio è radio ufficiale, previsto il 3 e il 4 giugno alle Terme di Caracalla.
Un titolo scelto per pura scaramanzia, ha ammesso l’artista, visto che in altri spettacoli, utilizzare il nome proprio le ha sempre portato fortuna, nel quale tornerà l’Orchestra Sinfonica Saverio Mercadante di Altamura con la quale il rapporto è ormai consolidato.
Sarà un modo per riascoltare in una nuova veste il meglio del repertorio di un’interprete iconica, per incontrare tanti amici/colleghi – focus dell’evento, per il terzo anno in un luogo iconico di Roma – e per altrettanti incontri musicali.
Come quello con Antonello Venditti, con il quale, ha detto Fiorella, “siamo amici“ benché “ci siamo incontrati e frequentati poco musicalmente. Ci rifaremo a Caracalla“.
Alla domanda su quale canzone “una del suo repertorio – ha risposto, tra l’altro – dove peschi, peschi bene”.
A proposito dell’offerta musicale attuale, con la schiettezza di sempre, Fiorella Mannoia non si è nascosta dietro frasi fatte: “sento banalità in giro. C’è una pochezza di linguaggio. Io appartengo ad una generazione in cui le parole nelle canzoni avevano un peso. Possibile che nei giovani non ci sia la voglia, la rabbia, di esternare il loro disappunto, il disagio che vivono? Il linguaggio si è affievolito”.
Incalzata ad esprimersi in merito a Sanremo 2025 e su ci volesse “salvare” “le canzoni che sono uscite dai soliti chiché Brunori, Lucio Corsi, Giorgia”.
Infine, un commento sull’attualità più stretta: Papa Francesco “è stata una delle poche voci che si è alzata contro la follia della guerra e delle armi” e la speranza che dopo l’incontro Trump – Zelensky “succeda qualcosa e torni a trionfare il buonsenso”.