Lazza: in “Locura” canto tutta la mia rabbia

Tutta questa rabbia è un disco, Locura”

Così Lazza conclude una lunga riflessione per esprimere il concept di “Locura” il suo nuovo album.

Questo sono ioevidenzia non importa che sia su un palco, al parco con il mio cane o semplicemente a farmi i ca**i miei in giro per la città che mi ha cresciuto e che da troppo tempo mi sembra di non poter più conoscere.

Sono stati anni incredibili, ho sempre sognato tutto questo, o meglio quasi tutto prosegue – “Ma chi ti credi di essere, perché non ti fai la foto?” mi dicono, senza capire che i ricordi dovrebbero crearseli con la mia musica, con le parole che ho scritto, mica con la mia faccia.

“Guarda che è grazie a noi se sei qui!” forse, principalmente direi che è grazie a me. “Sei sempre così inca**ato, io al posto tuo sarei felice, non sorridi mai!”.

Il problemaconfessa con la consueta sincera crudezzaè che c’è un motivo se ci sono io qui e non tu. Spesso queste cose ti fanno passare per arrogante, anziché per uno che ti dice quello che pensa, che ti sputa la verità in faccia, che poi cos’è la verità?

Un disco nato da due anni di intenso lavoro che, dopo l’escalation dell’album dei record 9 volte Disco di Platino “Sirio”, ha portato Lazza a confrontarsi con il lato oscuro e meno patinato del successo.

Un tema che lo ha accompagnato in un viaggio creativo intenso ed introspettivo in giro per il mondo – tra gli studi di Miami, Los Angeles e Parigi, dove ha collaborato anche con produttori di fama globale del calibro di Foreign Teck.

In questi anni ho deciso che non mi terrò più niente dentro – sottolinea ancora – fan*ulo chi ti dice che questo non si può dire, che quell’altra cosa sarebbe meglio non farla.

A me non è mai piaciuto seguire le regole, mi è sempre piaciuto cercare di farle. Solitamente poi chi ti dice questo è anche chi smette di salutarti appena ha succhiato tutto ciò che poteva. Non metto più piede in un aeroporto, in una stazione chissà da quanto tempo ormai. Non mi manca neanche così tanto”.

Lazza ha curato ogni dettaglio di “Locura”, dalla scrittura delle prime canzoni all’idea dell’artwork, dove mette in scena la sua personale corrida scendendo nel suo campo di battaglia prediletto, la musica.

Ispirata alla serie grafica di Francisco Goya dedicata alla tauromachia, l’opera visiva dell’album porta con sé un immaginario complesso e sentito, dove a fare da padrone è il dualismo ombre-luce, tensione-movimento.

Così come variegato e fuori dagli schemi è lo spettro di sonorità che il progetto tocca: come un camaleonte, con il suo marchio Lazza – affiancato nella direzione artistico-musicale da Drillionaire – ha fatto sua ogni traccia, chiudendo un disco dove nulla è lasciato al caso e ogni pezzo ha un senso, un suo mondo.

A cominciare dalla traccia d’apertura, che fa capire immediatamente il concept del disco.

Tra i brani più lavorati e curati a livello di sound, “Zeri in più (Locura)” ft. Laura Pausini ha avuto un’evoluzione straordinaria: Lazza è partito da un sample evocativo e ha costruito la strumentale con Drillionaire, togliendo la parte vocale e rivedendone l’attitudine, portando l’asticella ancora più in alto nella scala della sperimentazione.

Il risultato è un banger dalle batterie essenzialmente trap, che arriva dritto come un treno, e dove la voce di Laura Pausini si svela in una veste totalmente inedita per spingersi in un territorio introspettivo profondo e inesplorato.

Non solo Laura Pausini, tra habitué e combo inedite, nella scelta delle collaborazioni al disco Lazza ha miscelato top player della scena.

Da Sfera Ebbasta in “Fentanyl” a Marracash in-3 (Perdere il volo)“, da Ghali in “Ghetto Superstar” a Guè in “Estraneo”, a giovani talentuosi: Artie 5ive in “Casanova” e Kid Yugi in “Mezze verità”, chiudendo il cerchio con un peso massimo del rap made in USA e mondiale, Lil Baby in “Canzone d’odio”.

Un percorso creativo non convenzionale, come le iniziative che hanno anticipato l’uscita dell’album.

Il live in cui ha presentato in anteprima 8 brani del disco ai piedi dello Stadio San Siro, accompagnato dall’Orchestra Sinfonica di Milano diretta dal Maestro Enzo Campagnoli.

L’installazione artistica comparsa a sorpresa in piazza XXV Aprile a Milano, dove il toro simbolo di “Locuraha svelato giorno per giorno indizi e spoiler del disco.

Il viaggio non si ferma e fa tappa anche in edicola con un progetto editoriale: il “Locura Magazine”.

Contenuti, interviste e approfondimenti inediti al centro della rivista, disponibile dal 21 al 27 settembre in un’edicola brandizzata appositamente in Corso Venezia 51 a Milano, e dal 27 settembre in tutte le edicole d’Italia.

Da gennaio, inoltre, Lazza porterà le hit di “Locura” sui palchi dei più importanti palasport italiani.