
“Sento il bisogno di tornare a scrivere per me. Sono passati due anni e mezzo dall’ultima volta. Voglio chiudermi in studio e capire a che punto sono, riprendere il filo di un discorso interrotto. È come un tuffo nel buio, un nuovo inizio in cui raccontarmi di nuovo. In questi due anni e mezzo ho lavorato tanto, ma ho vissuto poco. Ora voglio fare esperienze, conoscere persone, vedere posti nuovi e poi raccontarli. È quello che amo fare di più”.
In una lunga intervista all’Adnkronos, Mahmood ha rivelato di volersi prendere una pausa da concerti e dischi per trovare nuovi stimoli, nuovi progetti e, perché no, nuovi linguaggi.
Indagare nuove possibilità creative, infatti, è la dimensione che può dare maggiore linfa ad un artista che ha saputo inanellare una serie straordinaria di successi.
Da “Soldi“ a “Sottomarini”, passando per “Tuta Gold”, “Barrio”, “Rapide“, senza contare “Brividi” con cui, insieme a Blanco, ha vinto il Festival di Sanremo 2022, Mahmood si è costruito la reputazione di cantautore e paroliere fra i più stimati della musica italiana.
“Quando ho iniziato a scrivere canzoni per altri ho più o meno realizzato che potevo vivere di musica – ha detto, tra l’altro, Mahmood, aggiungendo – questo tour sarà la chiusura di un percorso che è durato 3 anni. Più che un concerto sarà un saluto a tutti quelli che hanno sostenuto il disco ‘Nei letti degli altri'”.
A proposito dell’ipotesi di un concerto negli stadi, l’artista ha risposto “per me è stato già tanto difficile lasciare la dimensione club, dove in 4 anni mi sono evoluto e ho imparato a gestirmi. Più che ansia da prestazione, provo tristezza a dover già lasciare una dimensione in cui mi sento a mio agio”.
Per questo ha aggiunto: “lo stadio non è nei miei programmi anche perché penso ‘dopo lo stadio cosa c’è?’ Mi immagino allo stadio per celebrare anni e anni di carriera. Io, invece, mi sento abbastanza agli inizi e preferisco che il percorso sia il più lungo possibile”.