Marracash è tornato con l’album “È Finita La Pace”

Marracash torna a sorpresa, a tre anni dall’ultimo progetto, con un nuovo attesissimo album dal titolo “È Finita La Pace”.

In uscita il 24 gennaio, questo settimo disco in studio è già disponibile su tutte le piattaforme digitali e in preorder in versione fisica nei formati CD standard e vinile standard. In esclusiva, CD autografato, CD Deluxe, vinile autografato e Picture Disc.

“È Finita La Pace” è l’ultimo capitolo di un percorso in tre atti iniziato nei due dischi precedenti.

In “Persona” (otto dischi di platino, 2019) Marracash racconta la ‘crisi’ e riflette sulla propria carriera, vita e identità, in “Noi, Loro, Gli Altri” (sei dischi di platino, 2021), che ne rappresenta la naturale evoluzione, affronta lo ‘scontro’ e mette i propri dubbi e interrogativi in una prospettiva anche sociale.

Con ” È Finita La Pace” arriva l’accettazione e rivendicazione dell’essere unico. L’artista esce dalle incertezze e dal caos esterno, dalla superficialità che abbiamo intorno per immergersi in una “bolla” di tutt’altro genere, con una consapevolezza nuova.

Pur riconoscendo che il concetto di bolla – protagonista dell’artwork della copertina, affidato a Corrado Grilli (in arte Mecna) – non abbia una connotazione positiva perché evoca l’isolamento, l’album ne esplora i diversi significati e simboli.

Uno di questi è la bolla di ciascuno, la bolla in cui ognuno di noi si può rinchiudere, ma poi esistono molte bolle che rappresentano universi differenti: la bolla immobiliare o delle cripto, la bolla ansiogena dei social in cui ci ritroviamo spesso soli” dice il rapper.

L’album stesso è una bolla in cui ci si può immergere e sentirsi in uno spazio condiviso.

Ed è una bolla senza intromissioni esterne perché è un disco senza featuring, dove i testi sono curati unicamente da Marracash, il suono dai due produttori Marz e Zef e le melodie dai tre insieme, con i sample di Ivan Graziani (Firenze, Canzone Triste), dei Pooh (Uomini Soli), di Giacomo Puccini (Madama Butterfly) e di BLUEM (Lunedì) .

Con una penna visionaria e feroce Marracash scandaglia vuoti e ipocrisie, superficialità, social, società, omologazione, il sistema musicale, i cambiamenti tecnologici epocali, le relazioni e reazioni di una società (dello spettacolo) dove la folla anestetizzata assiste agli eventi in background.

Il titolo evoca molteplici significati personali e universali, raccontati attraverso una scrittura densa di messaggi in contrasto con l’appiattimento dilagante.

Le 13 tracce sono un luogo dove l’autenticità prevale. Un viaggio di 50 minuti sia nell’introspezione dell’artista che nell’invito rivolto a chi ascolta a essere se stessi.

Il 2025 infine incoronerà Marracash come il primo rapper in Italia a esibirsi in un tour negli stadi.

Foto – Instagram