Alle 02:30 del 12 febbraio la 73esima edizione del Festival di Sanremo laurea Marco Mengoni, con la sua “Due vite“.
Una vittoria largamente annunciata la sua, che ha coronato esibizioni applauditissime, nelle quali si è sempre attestato al vertice della classifica provvisoria; Mengoni ha anche vinto la serata delle cover con “Let it be”, interpretata insieme al coro gospel “Kingdom Choir”
“Dedico questo premio a tutte le donne che hanno portato sul palco pezzi meravigliosi – ha detto a caldo l’rtista, già vincitore al Festival nel 2013 con L’Essenziale – qui siamo tutti tagazzi; mi sembra giusto”
Alle sue spalle, infatti, nell’ordine si sono classificati: 2° Lazza “Cenere”; 3° Mr Rain con “Superoi; 4° Ultimo con “Alba”; 5° Tananai con “Tango”.
La Top five era scaturita dalla graduatoria ottenuta dalla somma di tutte le classifiche compreso il televoto della serata finale; dopo si è azzerato tutto e con un nuovo codice sono tornati a votare di nuovo il pubblico da casa ed anche la giuria demoscopica e la sala stampa
Assegnati, prima della proclamazione finale anche gli altri riconoscimenti.
A Colapesce e DiMartino con “Splash” è andato il Premio Lucio Dalla, assegnato dalla sala stampa, ovvero da tutti i giornalisti presenti come giudici della kermesse, ed è intitolato così per rendere omaggio all’artista con l’obiettivo di valorizzare l’arte e la cultura del canto, della composizione della musica d’autore e dello spettacolo musicale.
Sempre a Colapesce e DiMartino assegnato anche il Premio della critica del Festival e della canzone Italiana “Mia Martini”, nato in origine senza essere accompagnato dal nome della cantante (era conosciuto soltanto come Premio della Critica). E’ ritenuto il premio più importante (dopo il vincitore). A idearlo furono tre giornalisti accreditati: Gio Alajmo, Cristina Berretta e Santo Strati. La prima volta che fu assegnato fu il 1982, ma dal 1996 ha cambiato nome ed è stato dedicato a Mia Martini, scomparsa l’anno prima, come artista che fino a quel momento aveva vinto più volte quel riconoscimento, senza mai essere proclamata vincitrice in assoluto.
A Coma_Cose con “L’addio“ è andato invece il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo. Il premio s’intitola così perché fa riferimento a Bardotti, un paroliere e cantautore tra i maggiori autori degli anni ’60.
Il vincitore 2023 Marco Mengoni con “Due vite” ha ottenuto anche il Premio Giancarlo Bigazzi, assegnato dall’orchestra del Festival. Chiamato così perché si rifà al celebre compositore e paroliere italiano venuto a mancare nel 2012, va a premiare l’arrangiamento migliore.
La serata, co-condotta da Amadeus e Gianni Morandi – che in apertura ha tributato un sentito omaggio a Lucio Dalla – insieme a Chiara Ferragni, ha vissuto momenti di grande emozione, con la presenza sul palco di Ornella Vanoni e Gino Paoli che ha cantato “Una lunga storia d’amore”, “Sapore di sale”, chiudendo, a richiesta, con “Il cielo in una stanza”.
I Depeche Mode, super ospiti internazionali, hanno interpretato in anteprima “Ghosts Again”, primo singolo estratto dal nuovo album Memento Mori, e l’iconico “Personal Jesus”.
Un fuori programma che ha lasciato di stucco tutti è stato quando Rosa Chemical finendo il suo “Made in Italy” ha trascinato sul palco Fedez, prendendolo dalla prima fila della platea, e poi lo ha baciato in bocca.
“Lo so, mi è scappato. Ma questo è il Festival dell’amore e mi è preso l’amore”: così si è poi giustificata davanti ad un esterrefatto Amadeus.
Altrettanto stupita Chiara Ferragni, che ha indossato 4 abiti di Schiaparelli, contenenti altrettanti messaggi: “Sono senza parole”, “E’ meglio”, ha chiosato Amadeus.