La prima volta di un capo dello Stato al Festival di Sanremo, il monologo-omaggio di Roberto Benigni alla Costituzione che compie 75 anni, la lettera di Chiara Ferragni a se stessa e a tutte le donne contro gli haters, per condannare il sessismo.
La 73esima edizione del Festival di Sanremo, targata per la quarta volta Amadeus (accompagnato sul palco da Gianni Morandi) tenendo incollati al video 10 milioni 757 mila telespettatori, pari al 62.4% di share (l’anno scorso 54,7%), inizia davvero col botto!
La serata parte con l’ovazione dell’Ariston al presidente Mattarella, l’esecuzione dell’Inno di Mameli intonato da Gianni Morandi e la lezione di Benigni sulla Carta.
Tre minuti di applausi a Mattarella, 18 minuti di monologo di Benigni: “Presidente, lei è al secondo mandato. Amadeus è al quarto e ha già prenotato il quinto….Bisogna fermarlo, è veramente un colpo di stato, ha chiesto pieni poteri, sta già organizzando la marcia su Sanremo, è oramai una dittatura”, ha scherzato il Premio Oscar aprendo l’intervento.
Poi la “lezione” sulla Costituzione e gli articoli snocciolati. “L’Italia ripudia la guerra. Questo articolo è come un verso della poesia, è una scultura – dice riferendosi all’art. 11 – la Costituzione è un’opera d’arte, frutto dell’audacia dei costituenti che hanno saputo guardare al futuro, a noi e anche oltre”.
Ma è l’articolo 21 (Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero), “scritto con un linguaggio semplice” a rappresentare “l’architrave, il pilastro di tutte le libertà dell’uomo, il più semplice e il più forte”.
“Prima della Costituzione, durante il ventennio fascista – ha aggiunto – non si poteva pensare, c’era una sola canzone, era la propaganda. La Costituzione ci ha liberato dall’obbligo di avere paura”.
“Pensate, in paesi molto vicini a noi gli oppositori vengono incarcerati, avvelenati, a volte spariti fisicamente. I nostri padri costituenti ci hanno tracciato la strada e a noi hanno lasciato una sola cosa da fare: far diventare tutto questo realtà”.
Arriva quindi la musica. Si parte con Anna Oxa, si chiude con Mara Sattei (alle 01:00 passate).
A infiammare il pubblico è Marco Mengoni che con “Due vite” e una vocalità pazzesca chiude in testa (per ora). Seguono Elodie, Coma_Cose.
Emozionano anche Ultimo (quarto) e Leo Gassman (quinto).
Chiara Ferragni si prende la scena, debuttando di schiena, e indossando una stola bianca con la scritta “Pensati libera”.
“E’ il vestito manifesto”, scrive l’influencer su Instagram (28 milioni di follower).
Poi la lettera a se stessa e a tutte le donne. “Il corpo di una donna non deve mai generare odio o vergogna”, afferma Ferragni indossando un vestito trasparente che sembra far vedere anche il seno.
“Non sono nuda, questo è un disegno del mio corpo”, spiega. Nuovo post su Instagram e lo slogan “Il vestito senza vergogna”.
Foto – Instagram