
“Mesi assieme a Ornella. Di tanto in tanto passavo da casa sua, la trovavo seduta in poltrona ad aspettarmi. Alle sue spalle una grande finestra, in cui ho visto le giornate avere fretta e diventare brevi, poi i riflessi intermittenti delle luminarie natalizie (che Ornella detesta). Infine, quella finestra l’ho vista socchiusa, che fuori l’aria era di nuovo tiepida e tutto diventava luminoso”.
Inizia così il post con il quale Pacifico – cantautore, musicista e paroliere – racconta l’incontro con Ornella Vanoni poi trasportato sulle pagine del libro “Vincente o perdente“ in uscita il 6 maggio.
“Subito ha precisato – si legge ancora – ‘non facciamo una biografia…andiamo a cercare momenti, cose che ho visto o sentito…andiamo a cercare le mie emozioni’. Così abbiamo fatto”.
E’ nato così un libro-confessione, in prima persona, intimo coinvolgente.
In ogni pagina – sottolinea la nota di presentazione dell’opera, pubblicata da La Nave di Teseo – il pensiero, le emozioni raccolte e raccontate da una donna e artista incomparabile. Tutta la fragilità e tutta la determinazione che l’hanno resa un’icona per generazioni diverse.
“Guardava nel punto debole della stanza, passava tra le pareti con l’immaginazione e si allontanava.
Io la seguivo – scrive ancora Pacifico – Ed è stato come stare ad aspettare con una cesta sotto un grande albero, che si scuote e lascia cadere i frutti”.
Ornella Vanoni predilige la malinconia, purché non si degradi diventando tristezza. O peggio ancora, depressione.
Donna dallo humour inesorabile, ripercorre capitolo dopo capitolo le mille facce incontrate, che ancora vede intorno a sé chiudendo gli occhi.
L’amore, sempre, fino all’ultimo minuto. Il ritratto fedele di una donna che, tra un passo cauto e un salto nel vuoto, ha sempre scelto di saltare in avanti.